Il concorso di poesie e videopoesie “Infinite Lune” entra finalmente nella fase finale!
Ora tocca a voi: saranno infatti gli utenti da casa a decretare i vincitori assoluti delle due categorie in concorso: Poesie e Videopoesie.
In questa pagina potete visionare le 5 poesie e le 5 videopoesie finaliste, selezionate dalla nostra giuria tecnica. In fondo pagina troverete le modalità per votare.
Si alza dal suolo lunare
una polvere lieve,
lava fredda esondata
dalle cicatrici d’impatto,
a confondere,
a celare il mio essere altrove.
L’assenza di gravità
è levità del cuore,
senza il peso e la densità
dell’Infinito Nulla all’intorno.
Mi affaccio
allo spettacolo
dell’azzurro,
laggiù,
a farsi Terra,
ché sono quelli i mari che so.
Comprensiva,
la luna si fa casa,
accoglie il boato del silenzio,
l’urlo del vuoto a riempirsi di poesia.
Lasciano impronte
i versi declamati
da chi,
laggiù sulla Terra,
sfoglia la sua margherita
Mi addormento
nelle ombre di valli e di fossi lunari.
Mi arrendo alla magia del Cosmo
che mi fa sua
con languide carezze di stelle
a stordire.
Sono la metà del bacio nella luna.
Rita La Boria
Stefano Caranti
E lo ricordo l’infinito dormiveglia dell’Africa
farfalle giallo oro che si libravano in un sole che non concedeva ombre
le stelle che sembravano ripetere la geogra a delle mandrie in movimento
è nel cuore l’Africa
le sue notti di luna candida, il lucore dei granelli
i deserti sconfinati, i soli dei faraoni, il volo planato delle aquile pescatrici
i buoi che si spostavano lenti nelle notti fumanti di bracieri
gli ibis che volavano in squadriglia, il giorno che moriva in un incendio
è ferma nel tempo l’Africa
il cielo terso e gon o come una vela di randa
il vento che accarezzava acacie e frangipani
le donne con i passi ancheggianti che si lavavano nel fiume
gli uomini che battevano forte la terra con i piedi screpolati
ed in lontananza quando precipitava la notte nel suo passo di Cheyenne
nell’illusorio silenzio della sera
il canto guerriero affondava nella sabbia
ed il senso di un finis terrae si avvicinava lieve.
E li ricordo i colori magici dell’Africa
le ombre solcate da spade lucenti
l’immondizia che rotolava nel vento
i tamburi cupi che lanciavano presagi
l’orchestra dei grilli e delle rane
lo strano silenzio dei cani impauriti
e quando arrivava la pioggia
nell’aria che si abbrumava si specchiavano le valli
c’era la danza degli alberi, il silenzio degli uccelli
un bengala in nito di fulmini neri e azzurri
si usciva dal tempo nel paesaggio che si perdeva
rassegnato alla luce viola della sera
lasciavo agli altri la polvere del viaggio
e davanti all’immensità scarni cata e scalza, alle stoppie gialle
guardavo le stelle che levitavano nella notte
ed intorno sentivo solo l’infinito.
Tiziana Monari
Marco Di Stefano
Di notte a volte,
sul colle appare la luna;
più tardi già dorme
nella sua culla d’argento
e di fiori.
Chi guarda
la vede tranquilla,
assopita
ai suoi sogni migliori.
Il vento sottile
me ne porta
il profumo.
È un sentore sì dolce,
non ti puoi sbagliare;
io ne approfitto
e la guardo negli occhi,
così come si guarda un amore.
È buio, mentre tutto tace, avvolta da rugiada brillante
appare con un sorriso velato
e mi dice tre o quattro
parole d’amore.
Poi sotto le stelle fatate
mi porge
un anello e una storia.
Basta aprire quel libro,
indicando col dito,
la favola
che ci appartiene.
Biagio Pepe
Rosemily Paticchio
Immagini delle opere pittoriche di Sara Giantin
Montaggio video di Sara Giantin
Musica di Alec Koff
Era su una falce di luna che s’impigliavano i pensieri.
Era una notte da lupi, dove il cuore traboccava silenzi
e i dispiaceri venivano fuori tutti in fila.
Poi vennero lune con labbra scarlatte a baciare i papaveri,
scese un vento leggero a scompigliare le fronde.
Le epoche coloravano di arcobaleni i secoli,
mentre il tempo si affannava a ridosso della storia.
Restavano libri di memorie e progetti di cuore,
perle di rugiada a impreziosire le rose,
un soffitto colmo di stelle dove appendere i sogni,
calici pieni d’amore a inebriare le anime, poi cirri di mare,
il vagito dell’alba e i tramonti in partenza,
ed io sulla soglia, in attesa di eterni ritorni,
con la valigia della vita mezza piena,
svuotata dai desideri inespressi,
dai pianti e dagli abbagli lasciati
muti e sospesi tra le parole non dette.
Nell’aria profumi e respiri di luce,
schioccavano pensieri di cielo.
Nell’ombra mischiata a terra e deserti, a pietre e fango,
s’intrecciano le molteplici identità della realtà,
ed io, come un riflesso cinereo di infiniti
nodi inespressi dell’esistenza,
m’eclisso in un’eclissi di luna.
Le mille strade s’intrecciano e si scontrano
in una vita che ho già vissuto,
in un ventaglio di emozioni che sventola stagioni,
così tra un bacio scarlatto e il verde
di un’età che a malapena ricordo,
scrivo tenerezze tra le righe di un’idea.
Cerco un aquilone dove appoggiare una ruga,
un’ombra da allungare fino a sfiorare la sera,
... per una falce di luna, una lanterna ancora...
Cammino tra l’immensità di un tempo colmo di ricordi,
indossando una ghirlanda di fiori e speranze.
Gloria Venturini
Chiara Pavoni
Spolvero la cornice
tutt’intorno al tempo
in cui sono stata felice e alta,
di schiena e contratta
in balcone, a piantare gerani o tagliarli
a seconda che li volessi vivere
o chiuderne i petali per non fargli vedere il male
E penso alle mille mattine
trascorse a scansare la pioggia dai vetri
mentre la luna, appena accennata, mi sembrava infinita
nel giro che faceva in cielo,
portando il cappello da cocktail del pomeriggio avanti
Penso pure che la memoria corta
sia il guaio più grande, insieme a chi affolla le strade
col passo dei cani randagi
E non va meglio quando la scatola emotiva
si fissa sugli angoli, a cercare dove sia stato lo sbaglio
per avere portato fiori freschi e profumo di cuore
a chi poco prima carezzava un mio lembo
per poi girarsi, come la luna quando è nuova
e attende la tua notte, indifferente.
Veruska Vertuani
Paolo Zanelli
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